Diciamocelo, per molti il Natale è il giorno più atteso dell’anno.
Saranno gli addobbi colorati, l’entusiasmo dei bambini, il ritorno a casa di amici e parenti, l’albero, i regali, i pranzi in famiglia: c’è qualcosa in questa Festa che rende l’atmosfera magica e conviviale.
Se stai già pregustando il fatidico momento del pranzo o della cena, allora sei nel posto giusto!
Abbiamo provato a buttar giù un menu di pesce, valido sia per il cenone del 24 dicembre che per il pranzo del 25, prendendo spunto dalle tradizioni culinarie di tutto il Sud Italia: naturalmente ad ogni portata abbiamo abbinato un’eccellenza vinicola.
Abbiamo preferito scrivere un menu caratterizzato da un mix culturale di pietanze perchè i piatti della tradizione cambiano a seconda delle regione: infatti anche regioni e città confinanti, per Natale, rispettano tradizioni completamente differenti!
Durante la sera del 24 dicembre, per il Cenone della Vigilia di Natale, in tutte le regioni del Sud Italia la tradizione prevede un menù a base di pesce, escludendo ingredienti a base di carne.
Pesci, anche crudi, molluschi e crostacei sono quindi i protagonisti indiscussi delle ricette natalizie. Un menu di pesce al Sud infatti può prevedere: uno o due primi di mare, capitone, baccalà fritto o al forno e l’immancabile insalata di rinforzo. Verdure miste, torte salate, dolci tipici e frutta fresca e secca.
Con un sola regola: vietato alzarsi se non si è sazi!
A Natale è davvero difficile trasgredire sui piatti della tradizione!
Tuttavia possiamo divertirci a scegliere il vino più appropriato e creare vari abbinamenti a seconda delle portate.
La scelta dei nostri abbinamenti dipenderà dall’analisi sensoriale del pasto in modo che, tra cibo e vino, si crei armonia e equilibrio: nessuno deve prevalere sull’altro.
Ma quali sono le regole perché si esaltino a vicenda?
A tal proposito potrebbe essere utile introdurre brevemente i concetti di abbinamento per contrapposizione e per concordanza.
Per contrapposizione s’intende che il vino abbia caratteristiche contrapposte a quelle del piatto e si utilizza per alimenti che presentano sensazioni di grassezza, succulenza o untuosità.
Un esempio pratico: scegliendo un abbinamento per contrapposizione, è inopportuno accompagnare un dessert ad un Franciacorta o uno Champagne. Sarebbe più appropriato abbinarli a dei cibi senza aggiunta di zuccheri, come ad esempio i fritti.
L’abbinamento per concordanza, invece, prevede che il vino e il piatto abbiano le stesse peculiarità.
Non ci resta quindi che mettere in pratica queste nozioni e consigliarti qualche abbinamento per accompagnare le pietanze della nostra amata tradizione.
Abbiamo scelto per te 3 immancabili piatti tradizionali con i relativi abbinamenti. Rigorosamente per contrapposizione.
Involtini di salmone con maionese, cocktail di gamberetti e insalata di polpo con Franciacorta DOCG Dosage Zero 100% Chardonnay.
Un metodo classico di inconfondibile classe, elegante e disteso, la cui permanenza sui lieviti si protrae per circa 3 anni, come da disciplinare.
Dotato di equilibrio e di un sorso lunghissimo, sintetizza le migliori caratteristiche del vitigno Chardonnay con quel tocco tipico del territorio unico della Franciacorta.
Giallo paglierino brillante, al naso è caratterizzato da richiami olfattivi di noccioline tostate, margarina e agrumi.
Rotondo e avvolgente, in bocca rivela grande equilibrio tra sapidità e acidità, confluendo in un finale di estrema eleganza.
Spaghetti con le vongole con Biancolella D’Ischia DOC.
Bevibile e leggero ma di grande personalità, fresco ed energico: il Biancolella Ischitano rappresenta il territorio dell’omonima isola campana e la sua vocazione.
Si veste di giallo paglierino intenso, con un naso e un palato che rimanda subito ad una nota di mandorla amara, tipica di questo vitigno.
Si susseguono sfumature di pesca gialla, banana e fiori di ginestra.
Asciutto e sapido, grazie al tipo di vinificazione, in bocca risulta piacevolmente fresco.
Filetto di spigola in crosta di pistacchi di Bronte e millefoglie di patate con Etna DOC Bianco Superiore.
Prodotto da uve Carricante e vitigni autoctoni etnei, questo vino è caratterizzato da una spiccata acidità, eleganza di beva e una mineralità persistente.
Un bianco di grande finezza, la cui forte personalità viene donata dalla terra vulcanica dal quale nasce e di cui porta il nome, nonché dall’altitudine in cui sono coltivati i vigneti (tra i 700 e 1000 m.).
Il suo corredo aromatico va atteso per qualche minuto. Si possono percepire note floreali che fanno strada a sfumature agrumate e ad accenni di mandorla e pietra focaia.
Il sorso è deciso e verticale. Di carattere. L’acidità viene accompagnata dalla grande sapidità che gli dona una bella progressione e lunghezza di beva.
Ti sono piaciuti i nostri suggerimenti? Ora non ti resta che provarli durante questi giorni di festa.
Buone Feste a tutti!
2 Comments
perfetta armonia di gusti, lascerò i miei ospiti senza parole! grazie! Complimenti agli esperti suggeritori
Ottimi consigli da mettere sicuramente in atto. Grazie