Dire che un vino è di colore rosso è facile.
Capire di quale gradazione di rosso si tratta potrebbe essere un compito più complesso: tuttavia il colore di un vino rosso restituisce sempre una serie di informazioni molto importanti e non trascurabili per conoscere e apprezzare il calice di vino che si ha in mano.
Secondo le maggiori scuole per sommelier in Italia, l’esame visivo di un vino può aiutarci a valutare caratteristiche essenziali come limpidezza, colore e consistenza. Per gli spumanti anche il perlage.
Questo approfondimento è dedicato al colore del vino. Precisamente al colore dei vini rossi.
Il colore è, con molta probabilità, l’elemento più importante fra le caratteristiche riscontrabili con l’esame visivo.
Con le temperature basse dell’autunno, molto probabilmente ti troverai spesso a casa, al bar o alla tua enoteca preferita in compagnia di un calice di vino rosso: per questo motivo ci concentreremo sulle gradazioni di rosso, spiegandone il significato di ognuna.
Sarebbe davvero un peccato non saper riconoscere queste caratteristiche e farsi trovare impreparati!
Come considerazione base va ricordato che il colore di un vino rosso è conferito dai polifenoli rilasciati dalla buccia dei chicchi di uva, gli acini, durante il processo chiamato vinificazione in rosso.
Inoltre va ricordato che ogni vitigno rispecchia una determinata intensità di colore. Ci spieghiamo meglio: un vino ricavato dalle uve del Nero D’Avola avrà certamente un colore più intenso rispetto a una tipologia di uva notoriamente più scarica.
Altra nota da tenere sempre a portata di mano: il colore del vino non solo restituisce informazioni sulla tipologia di vitigno utilizzata ma anche sull’età del vino e sul relativo stato evolutivo.
Infatti il colore del vino, dopo averlo imbottigliato, con molta probabilità evolverà nel tempo grazie al processo di ossidazione.
Di seguito le quattro categorie di colore che possono essere individuate durante l’esame visivo di un vino rosso, al fine di riconoscere tutte le caratteristiche citate finora.
Il colore del vino rosso si divide in quattro differenti gradazioni: rosso porpora, rosso rubino, rosso granato e rosso aranciato.
Andiamo a scoprirle una ad una.
Rosso porpora: è il colore tipico dei vini rossi giovani, freschi, di scarsa struttura e con tannini più acerbi. L’acidità è maggiore.
Rosso rubino: è il colore che si riscontra nei vini rossi di medio corpo, giovani, che hanno goduto di un ottimo stato di conservazione. In una sola parola: equilibrio. Ovviamente fra tannini e acidità.
Rosso granato: è il colore tipico dei vini invecchiati, corposi e di struttura. Solitamente si tratta di vini che hanno condotto un periodo di maturazione in legno.
Rosso aranciato: il colore ricorda quello dei mattoni ed è tipico di quei grandi vini rossi che hanno goduto di un lungo periodo di invecchiamento. Le morbidezze, in questi vini, sono prevalenti su tutto il resto. Attenzione: se questa caratteristica è presente in un vino giovane, potrebbe trattarsi di un’alterazione e quindi di una nota negativa.