Voce del verbo “decantare”.
Un’unica parola con molteplici significati. Partiamo da quello figurato: prendendo spunto dalla definizione presente in qualsiasi dizionario, è possibile notare che al vocabolo “decantare” corrisponde quasi sempre la medesima descrizione “celebrare, esaltare, magnificare”.
Tornando al nostro amato mondo enoico, è impossibile non notare la corrispondenza di intenti: in effetti quando si decanta un vino, lo si vuol magnificare esaltandone le peculiarità ed eliminando le eventuali imperfezioni.
A casa di un amico, ad una degustazione o al ristorante: sicuramente avrai incontrato, almeno una volta nella vita, quel curioso oggetto dalle forme più disparate chiamato “decanter“.
Cos’è un decanter? Si tratta di un contenitore, quasi sempre di vetro, utile al travaso del vino dalla bottiglia al suo interno.
Il “come” e il “perchè” utilizzarlo li scopriremo nei prossimi paragrafi di questa guida.
Storicamente la decantazione del vino ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale: questo perchè, soprattutto in passato, il processo di filtrazione non era effettuato in maniera meticolosa pertanto i vini affinati in botte, per lunghi periodi, presentavano spesso un’ingente quantità di sedimenti.
I sedimenti sono le molecole più pesanti, presenti all’interno del vino, che durante la fase di riposo o di semplice immobilità della bottiglia in cantina, precipitano ponendosi sul fondo della bottiglia.
Il principale fine dell’utilizzo del decanter è evitare che i sedimenti della bottiglia cadano nel calice del degustatore.
Se hai intenzione di degustare un vino d’annata, versando il vino direttamente dalla bottiglia all’interno del calice, quasi certamente ritroverai i sedimenti nel tuo calice.
Utilizzando il decanter, invece, puoi evitarlo.
L’utilizzo del decanter cela anche un secondo fine. La decantazione è utilizzata per l’ossigenazione del vino e di conseguenza per degustare il vino al meglio.
Infatti l’ossigenazione consente al vino di sprigionare delle molecole odorose ed (eventualmente) correggere eccessi di acidità: in tal caso ne risulterebbero ridimensionati.
Decantare un vino è particolarmente consigliato ed utile per la degustazione dei vini invecchiati e maturi, soprattutto per i vini rossi.
Così come roteare il calice eccessivamente può far disperdere tutte le sensazioni odorose del vino, anche per il decanter vale la stesso concetto: far sostare il vino per un periodo prolungato nel decanter potrebbe portare alla sua rovina, facendo disperdere gli aromi che lo caratterizzano.
Qual è il tempo per una decantazione corretta?
Tutto dipende dal vino che vuoi degustare. In linea generale, con un vino rosso che ha goduto di un lungo invecchiamento possiamo lasciare areare il vino nel decanter per circa 30 minuti.
Con un vino molto più giovane, invece, si consiglia di non superare i 15 minuti.
Te lo diremo senza far troppi giri di parole.
Hai mai assaggiato un vino (anche non particolarmente invecchiato) subito dopo l’apertura della bottiglia? Quel vino avrà un determinato sapore.
Poi continuando la degustazione con un altro calice, avrai potuto notare che quel vino, al naso e al gusto, non è più lo stesso: quasi come se fosse una bottiglia differente.
Cosa è accaduto? L’ossigeno ha fatto il suo compito.
In quel periodo di tempo, intercorso fra il primo e il secondo calice, il vino si è ossigenato ed ha rilasciato una complessità olfattiva e gustativa più ampia.
E proprio questo è il ruolo fondamentale che ha il decanter: far sviluppare al meglio il bouquet aromatico del vino che hai scelto per la degustazione.
Di seguito abbiamo riassunto i vari passaggi per degustare, nel migliore dei modi, una bottiglia d’annata attraverso l’utilizzo di un classico decanter in vetro.
Noi di Grapee pensiamo sempre a tutti gli intoppi che possono capitare durante una degustazione.
Per aprire la nostra bottiglia d’annata la parola d’ordine deve essere “delicatezza“: solo in questo modo potremo gustare il nostro vino senza incorrere in errori che possano compromettere la degustazione.
Dopo anni di invecchiamento potrebbe capitare che il tappo di sughero perda la sua elasticità originaria.
Per evitare che, aprendo la bottiglia con un cavatappi tradizionale, il sughero si rompa e parte dei suoi frammenti entrino in contatto con il vino, va utilizzato un accessorio particolare: il cavatappi a lame.
Questo particolare cavatappi è composto da due lamelle che vanno infilate tra il tappo e la parte interna del collo della bottiglia. Va inserita prima la lama più lunga e per l’Intera lunghezza, fino a far giungere il manico del cavatappi sul collo della bottiglia.
A questo punto inizieremo ad estrarre il tappo con un lento movimento rotatorio.
In questo modo, con molta calma e pazienza, ruoteremo e tireremo con molta delicatezza, fino all’estrazione completa del sughero.
Una volta che il tappo è fuori si può procedere con la decantazione e la degustazione!
Se vuoi approfondire il tema della conservazione del vino, leggi anche la nostra Guida su come conservare i vini a casa!