Ecco i nove vini scelti da tutto il Team Grapee per Novembre.
Novembre è un mese molto particolare: un periodo di transizione, un mese che ci conduce definitivamente verso la fase più fredda dell’anno. Ma è anche il mese che anticipa il Natale.
Abbiamo selezionato 9 vini che possono essere degustati sia a pranzo che a cena in questo periodo così “autunnale” e pieno di foglie cadenti.
Pertanto la nostra selezione è completamente sbilanciata verso i vini rossi. Addirittura 5 su 9.
Andiamo a scoprirla insieme. Cin Cin!
novevini è la nostra top nine vinicola.
Ogni mese varia con nuove proposte, vitigni e tipologie.
Inizia davvero a far freddo! Per questo motivo abbiamo pensato, per novembre, ad una selezione molto sbilanciata verso i vini rossi.
Ecco come è suddivisa:
Cominciamo, come da consuetudine, proprio dal vino bianco.
Il Trebbiano Fosso Cancelli è prodotto dal vigneto più antico dell’azienda. Naturalmente Trebbiano d’Abruzzo in purezza.
I vigneti sono collocati tra massicci montuosi come la Maiella e il Gran Sasso. Le uve vengono raccolte manualmente a settembre, vengono poi vinificate su lieviti autoctoni attraverso la preparazione di un pied de cuve. A partire dal 2018 è vinificato e affinato in anfore di terracotta e botti di rovere di Slavonia.
Di colore giallo paglierino, al naso si avvertono note agrumate e di fiori bianchi oltre che lievi richiami di erbe aromatiche. Al palato esplodono freschezza e sapidità.
Da abbinare a: secondi strutturati a base di pesce.
Questo Cerasuolo d’Abruzzo Superiore è un vino rosé prodotto con il Montepulciano, vitigno autoctono a bacca rossa più diffuso nel territorio. Il bouquet olfattivo, la buona struttura e un’ottima persistenza rendono questo vino particolarmente versatile a tavola.
Le uve provengono dalla zona del comune di San Martino e San Marrucina, le cui vigne sono collocate a circa 400 metri di altitudine, su terreni di matrice argillo-calcarea.
Territorio di forti escursioni termiche che favoriscono la lenta maturazione delle uve con un intenso profilo aromatico. In seguito alla raccolta, le uve sono pigiate delicatamente e sottoposte ad una macerazione che dura 24 ore. Successivamente la fermentazione si svolge in serbatoi d’acciaio a cui segue l’affinamento, sempre in acciaio, per alcuni mesi.
Il Cerasuolo d’Abruzzo Superiore Villa Gemma di Masciarelli si presenta con un colore rosa cerasuolo brillante. Al naso: note di piccoli frutti di bosco e di ciliegia, eleganti cenni floreali.
Degustandolo spiccano la freschezza e la sapidità. Notevole la persistenza (soprattutto per un rosato).
Da abbinare a: antipasti, primi piatti o secondi a base di carni delicate. Pesci in umido. Da provare anche in abbinamento alla pizza e a formaggi non stagionati.
Questo Barbera d’Asti è un vino prodotto da Elio Perrone. Il suo obiettivo? Esaltare le note fruttate ed esuberanti di questo vitigno. Ovviamente uve Barbera al 100%.
Nasce da vigneti situati nei pressi di Isola d’Asti, precisamente nella frazione di Mongovone.
In seguito alla pigiatura il mosto fermenta in vasche d’acciaio ed il successivo affinamento prende due strade: il 70% della massa matura in botti di rovere da 25 ettolitri, mentre il rimanente 30% affina in barrique di rovere francese, per un totale di 4 mesi. Solo successivamente si procede all’imbottigliamento.
“Tasmorcan” è di color rosso rubino intenso. Portando il nostro calice al naso è impossibile non percepite sentori fruttati ed una lieve speziatura.
All’assaggio è elegante, di medio corpo, dotato di bella morbidezza e di buona intensità.
Da abbinare a: taglieri di formaggi e salumi; pasta ripiena piemontese e secondi di carne rossa.
Il Gattinara di Mauro Franchino rispecchia la caratteristica principale del suo produttore: l’autenticità del Piemonte settentrionale. Un storia immersa, da decenni, fra tre ettari di vigneto.
La cantina produce piccole quantità di vino, un chicca per veri appassionati.
Questo vino viene prodotto con uve Nebbiolo in una piccola cantina nel centro del comune di Gattinara. Fermenta in vasche di cemento per circa 12 mesi e matura lentamente, per almeno 36 mesi, in grandi botti di rovere da 25 ettolitri. Senza dubbio si tratta di un vino dal grande potenziale di invecchiamento anche grazie alla componente tannica e all’incredibile freschezza.
Un rosso granato meraviglioso nel calice. Al naso intense note di violette, fiori appassiti e piccoli frutti in confettura che convivono con profumi di foglia, sottobosco, radici e caffè.
Al palato si presenta in tutta la sua robustezza. Un vino di gran struttura. Persistente, sapido, ricco, fresco e con una piacevole nota minerale.
Insomma, una chicca da degustare ad ogni costo.
Da abbinare a: piatti a base di carni rosse o selvaggina alla brace; piatti di carne in umido; taglieri di salumi.
“Insoglio del Cinghiale Campo di Sasso” è un vino toscano. Vino chiave di Tenuta di Biserno: cantina situata nell’Alta Maremma.
Un blend di Syrah, Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot, sapientemente assemblati per regalare un sorso equilibrato particolarmente fresco al palato.
Raccolte le uve, si passa alla pressatura soffice degli acini; in seguito il mosto fermenta in acciaio per un periodo di 14-21 giorni. Segue l’affinamento che viene svolto per 8 mesi sia in barrique nuove sia in tini d’acciaio.
Ma passiamo alla degustazione. Nel calice si mostra con un meraviglioso color rosso rubino.
Portandolo al naso emergono inconfondibili sentori di piccola frutta rossa, note speziate e accenni di erbe aromatiche.
Il sorso termina con un delicato aroma balsamico. A colpire è anche il tannino elegante e levigato.
Da abbinare a: carni rosse e in particolare a piatti di selvaggina.
Il Cabernet Franc di Castelvecchio è un vino rosso prodotto in purezza con l’omonimo vitigno, coltivato in diverse zone all’interno del Parco Nazionale del Carso.
Caratteristica principale del terroir è il sottosuolo roccioso e calcareo: a questo si aggiungono forti escursioni termiche fra il giorno e la notte.
Raccolti i grappoli, vengono diraspati e sottoposti ad una soffice pressatura. Il mosto che si ottiene fermenta spontaneamente, grazie alla presenza di lieviti indigeni, in vasche d’acciaio. Il vino viene poi trasferito per l’affinamento in barrique di rovere francese o californiane e in grandi botti di rovere di Slavonia per un totale di 24 mesi.
Color rosso rubino brillante. Al naso esprime la tipica nota erbacea del varietale arricchita da sentori speziati. Al palato è di ottima struttura, dotato di una trama tannica gentile, di grande morbidezza.
Da abbinare a: piatti a base di selvaggina.
Il Dogliani Superiore “San Matteo” è un Dolcetto in purezza che esprime al meglio le caratteristiche di questo vitigno. Deve il suo nome al luogo in cui nasce, un vigneto situato accanto a una piccola chiesa dedicata a San Matteo. Si può definire a tutti gli effetti un vero e proprio cru aziendale, che è sempre stato conosciuto per l’eccellente qualità delle sue uve.
Il “San Matteo” nasce in una tenuta situata nella zona collinare di Belvedere Langhe, poco distante da Dogliani. La vigna ha circa 35 anni e si trova a un’altitudine di 450 metri sul livello del mare. La vendemmia manuale avviene nei primi giorni di ottobre e i grappoli vengono sottoposti alla fermentazione in tini d’acciaio inox, con una macerazione sulle bucce di una decina di giorni. Il vino matura poi per 6 mesi in vasche d’acciaio e in botti grandi di legno.
Alla vista si presenta con un rosso rubino intenso per poi esprimersi all’olfatto con sentori di frutta rossa matura, ciliegia, frutti di bosco, amarena, prugna, sfumature floreali di violetta e delicate spezie. Dotato di buon corpo, possiede un tannino intenso ed elegante. Ottima la persistenza.
Da abbinare a: piatti tipici piemontesi a base di carni rosse.
Il Brut Nature di Monsupello è uno spumante ottenuto dalla spumantizzazione di uve Pinot Nero e di una piccola parte di Chardonnay. Le uve provengono da vitigni di poco più di 15 anni situati nelle prime colline dei borghi di Torricella Verzate e Olivera Gessi.
Affondano le radici in un territorio ricco di argilla e calcare che dona al prodotto finale una piacevole nota minerale-sapida.
Le uve vengono raccolte in anticipo (verso la seconda metà di agosto) in modo da preservare l’integrità e la freschezza del frutto; in cantina sono immediatamente sottoposte ad una pressatura soffice. Il mosto fiore fermenta prima in acciaio e poi in bottiglia con l’aggiunta di un liquer de tirage. La rifermentazione dura circa 36 mesi.
Il Monsupello Nature sfoggia tutta la sua eleganza nel calice: il color giallo paglierino-dorato brillante, supportato da un perlage molto fine e persistente, lo rendono già alla vista magnifico.
Il naso è complesso e ricco<. emergono sfumature fruttate e floreali, che poi in pochi secondi lasciano spazio a toni evoluti di crosta di pane, mondorla tostata, soffuse note minerali e leggere essenze di pan brioche.
Avvolge il palato con morbidezza e raffinatezza, lasciando poi emergere una vibrante freschezza e incentivata da una bolla suadente e cremosa.
Da abbinare a: crostacei crudi o scottati, risotti ai frutti di mare.
Il Moscato di Saracena “Peppina” di Giuseppe Calabrese è un vino dolce di antichissima tradizione, che trova le sue origini nell’area settentrionale della Calabria, nel paese di Saracena.
L’uvaggio è il seguente: Guarnaccia, Malvasia, Moscato di Saracena.
In questa zona si è sviluppato un particolare metodo di produzione dei vini da dessert, che prevede la bollitura di una parte del mosto per concentrare gli zuccheri e le componenti aromatiche. Parliamo di un vino molto particolare, di un fine cena.
Il vino Moscato di Saracena “Peppina” è prodotto dalla cantina di Giuseppe Calabrese, una tenuta che si estende su circa 12 ettari, di cui 4 vitati e si trova proprio ai piedi del Parco Nazionale del Pollino, in provincia di Cosenza. Ciò che rende unico questo vino è il cosiddetto “Governo di Saracena”, ovvero questa particolare pratica che prevede la concentrazione di parte del mosto tramite bollitura e la sua aggiunta al mosto fresco di uve passite. Il liquido viene imbottigliato senza filtrazione o chiarifica.
Il vino Moscato di Saracena “Peppina” è un vino da dessert unico e inimitabile, vera eccellenza della terra calabra.
Ha un colore giallo chiaro con affascinanti e luminosi riflessi ambrati. Il quadro olfattivo è ampio e complesso, con aromi di frutta disidratata, di albicocca, scorza d’agrumi candita, tè, fichi d’india, caramello, confettura e miele. Il sorso è morbido avvolge il cavo orale.
Un vero piacere per il degustatore. Una vera chicca da ricercare.
Da abbinare a: pasticceria secca.
E con perla calabrese termina anche la novevini di novembre.
Stiamo già lavorando alla novevini più bella dell’anno: quella che ci accompagnerà durante le feste di dicembre.
Per segnalarci un vino puoi scriverci qui.
Cin cin amici wine lover!