Nuovo mese, nuova novevini: stiamo per presentarti i nove vini scelti da tutto il Team Grapee per ottobre.
Abbiamo selezionato 9 vini che abbiamo abbinato al clima e alle peculiarità di questo primo scorcio d’autunno.
Siamo ad Ottobre, è vero. Tuttavia fa ancora abbastanza caldo: un calore diverso da quello estivo, meno intenso e persistente (per restare in tema degustazione-vino).
L’escursione termica, fra giorno e sera, è notevole. Naturalmente questo fresco serale ricorda più l’autunno che l’estate.
Pertanto la nostra selezione si sbilancerà di più verso i vini rossi.
Andiamo a scoprirla insieme. Prepara il calice!
novevini è la nostra top nine vinicola.
Ogni mese varia con nuove proposte, vitigni e tipologie.
Per il mese di Ottobre abbiamo selezionato 9 vini dalle caratteristiche differenti ma che pensiamo possano adattarsi alle peculiarità del mese.
Siamo in pieno autunno! Per questo motivo abbiamo pensato ad una selezione che premierà (per la prima volta dopo molti mesi) i vini rossi.
Ecco come è suddivisa:
Cominciamo, come da consuetudine, proprio dai vini bianchi.
Ci troviamo a Cesinali, nel cuore dell’Irpinia, terra dalla grande storia e cultura vinicola. Il Fiano di Avellino “Pietramara – Etichetta Bianca” della cantina I Favati è un magnifico Fiano in purezza.
Le uve, raccolte manualmente, fermentano in acciaio. Segue poi l’affinamento, svolto prima in acciaio per 6 mesi, e poi, dopo l’imbottigliamento, per almeno un anno in vetro.
Questo Fiano di Avellino DOCG si presenta nel calice con un colore giallo paglierino. Al naso si apre l’ampio bouquet, ricco e complesso, con sensazioni che vanno dal fruttato al floreale fino agli aromi di erbe aromatiche.
All’assaggio spicca subito la grande eleganza e l’innata capacità di avvolgere il palato.
La freschezza piacevole viene messa, ancor di più, in luce da una buona vena salina probabilmente dovuta al terroir.
Un vino perfetto in abbinamento a portate a base di pesce in umido o al vapore, ma anche a pesci alla griglia. Da provare con carni bianche.
Questo vino della cantina Tibaldi è un gran bel bianco simbolo del territorio piemontese. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: anche in Piemonte, terra rinomata per i grandi rossi italiani, esistono incredibili vitigni a bacca bianca. E di conseguenza grandi vini bianchi.
Il vino bianco Roero Arneis di Tibaldi ne è la dimostrazione. Una grande interpretazione dell’Arneis, uno storico vitigno autoctono piemontese.
Il vino nasce dall’assemblaggio di uve provenienti da diverse vigne di Arneis di proprietà della Tenuta, coltivate in zona collinare su terreni di origine sabbiosa.
Per quanto riguarda la produzione: si parte con una raccolta manuale. Soltanto i migliori grappoli vengono successivamente utilizzati. Fermentazione in serbatoi d’acciaio inox. Il successivo affinamento, prima dell’imbottigliamento, avviene sempre in acciaio per alcuni mesi.
Un vino dotato di una piacevolezza immediata. Alla vista, infatti, si presenta con un bel colore giallo paglierino chiaro e luminoso.
Al naso sono chiari i richiami a sentori di fiori bianchi, di scorza di limone, aromi di pesca bianca e cenni di erbe officinali.
Dotato di un sorso morbido e di buona freschezza, prosegue con un deciso finale sapido.
Noi l’abbiamo abbinato ad un tagliere di formaggi freschi ma è perfetto anche con primi a base di pesce o secondi di pesce alla grigia.
Unico rosato della selezione. Siamo in Toscana.
Il “Velarosa” Belvento è un rosato prodotto tramite l’utilizzo di una varietà internazionale, il Grenache. Questo rosato è prodotto dal marchio Belvento di proprietà della cantina toscana Petra.
Le vigne di Grenache vengono coltivate nella zona collinare della maremma toscana, su terreni misti con sabbia, argilla e calcare, che donano all’uva un profilo elegante.
La pressatura delle uve è soffice. Il mosto che se ne ricava ha un breve contatto con le bucce, in modo da assumere delicatamente profumi, aromi ed un colore rosa pastello. Il mosto fiore è vinificato in bianco in serbatoi d’acciaio inox e, successivamente, il vino affronta un periodo di affinamento di circa tre mesi.
Il “Velarosa” alla vista è di color rosa tenue e al naso esprime un bouquet elegante, caratterizzato da profumi floreali e aromi fragranti di agrumi come scorza d’arancia, pompelmo rosa, melagrana, lampone, ribes rosso, sfumature di erbe officinali, timo e rosmarino.
Degustandolo si avverte immediatamente un sorso deciso, fresco e sapido.
Abbinamento? Con primi piatti della cucina toscana a base di carni bianche oppure a pietanze con crostacei oppure a primi di pesce.
Ora, però, passiamo al primo rosso!
Questo vino, proveniente dal cuore della Barbagia, viene prodotto con uve coltivate ad un’altitudine di ben 720 metri, su terreni sabbiosi e caratterizzati da forti escursioni termiche.
Senza far troppi giri di parole: il “Mamuthone” è il vino simbolo della cantina Sedilesu.
Questo Cannonau di Sardegna DOC (Cannonau in purezza) per noi è davvero un capolavoro. Il processo di vinificazione inizia con una pigiatura delicata ed il mosto ottenuto viene inviato in tini di legno o acciaio, a seconda della qualità delle uve, dove avviene la fermentazione spontanea. Poi parte il periodo di affinamento, in botti di rovere da 40 ettolitri, che dura per 12 mesi. Dopo il vino riposa per un periodo in cemento.
Il “Mamuthone” porta in dote un bel colore rosso rubino intenso. Al naso sono forti i richiami alla frutta e ai fiori: marasche, bacche selvatiche, ciliegie sottospirito e sentori di rose appassite. Degustandolo si notano subito una buona struttura, la nota tannica e la grande persistenza. Il tutto senza tralasciare eleganza ed un’insolita freschezza (per la categoria di vino).
Questo vino è da abbinare a primi al sugo a base di carne ma anche a grandi arrosti e a formaggi stagionati.
Per il secondo rosso si vola in Sicilia.
L’Etna Rosso “A’ Rina” nasce sul versante nord dell’Etna, l’area più vocata per la coltivazione delle uve autoctone a bacca rossa: il Nerello Mascalese ed il Nerello Cappuccio. A caratterizzare questo vino è, senza dubbio, l’eleganza tipica dei vini rossi della zona, una notevole mineralità apportata dal suolo ed una freschezza dovuta alle forti escursioni termiche.
“A’ Rina” è un Etna Rosso prodotto da una cantina storica del territorio, la tenuta Girolamo Russo. Nasce, come da tradizione, da un blend di Nerello Mascalese e di Nerello Cappuccio (piccola percentuale).
Queste uve provengono da vigne poste tra i 650 e gli 800 metri sul livello del mare. La vendemmia viene svolta manualmente. Poi le uve fermentano in modo spontaneo e solo con lieviti indigeni in vasche di acciaio inox e in tinozze aperte con una macerazione sulle bucce che dura circa 10 giorni. Il vino vien poi invecchiato in barrique, grandi botti di rovere di Slavonia e in vasche di cemento per un anno.
Il colore è rosso rubino intenso. Al naso arrivano profumi di ribes rosso, marasca, piccoli frutti di bosco e cenni di spezie.
Una volta in bocca, a farla da padrone è certamente l’importante trama tannica, accompagnata dalla grande eleganza, da una grande persistenza, da sapidità e freschezza.
Un vino forte e pieno di personalità
Noi l’abbiamo degustato con carne arrosto.
Per il terzo rosso saliamo verso la Puglia: precisamente nella zona di Manduria. La terra di “Lutum”.
Questo Primitivo viene prodotto da De Quarto. Durante la nostra degustazione risaltano immediatamente le due caratteristiche che dovrebbe avere un Primitivo: la pienezza e la rotondità.
Insomma, il Primitivo è un vino che deve appagare il degustatore a primo impatto!
I vigneti, posti a Lizzano, in provincia di Taranto, godono di un clima tipicamente mediterraneo, a cui poi si aggiunge l’influenza salina del Mar Ionio.
Il nome di questo vino, “Lutum”, deriva dal latino e sta ad indicare l’argilla, componente principale del terroir tarantino.
“Lutum” è un Primitivo in purezza prodotto con uve raccolte manualmente. Segue una vinificazione in rosso in vasche di acciaio inox con fermentazione alcolica spontanea ed una macerazione sulle bucce di 18 giorni. L’affinamento avviene sempre in acciaio e dura un paio di mesi.
Il colore è rosso granato intenso.
Portando il calice al naso ritroviamo una piacevole complessità olfattiva con sentori di frutti rossi maturi e leggere sensazioni speziate.
Come anticipato, al palato subito notiamo la morbidezza pronunciata. Caldo e rotondo, dalla trama tannica smussata ed una notevole persistenza.
Questo Primitivo di Manduria va in abbinamento a cibi di una certa struttura come formaggi stagionati, carni arrosto (o alla griglia) oppure grandi primi piatti di terra.
Prendiamo un aereo che dalla Sicilia ci fa riatterrare in Piemonte per l’ultimo rosso della novevini di ottobre.
Questo Nebbiolo d’Alba viene prodotto dalla cantina piemontese Marziano Abbona.
Le uve di Nebbiolo provengono da un vigneto di 36 anni d’età situato in località Bricco Barone di Rinaldi. Terminata la vendemmia, i grappoli selezionati sono avviati alla fermentazione, con utilizzo di soli lieviti indigeni, in serbatoi d’acciaio inox. Il vino poi matura per alcuni mesi in botti di rovere da 35 ettolitri e poi riposa in vasche d’acciaio per un breve periodo prima di essere imbottigliato.
“Bricco Barone” è un Nebbiolo d’Alba (Nebbiolo 100%) già pronto per essere bevuto ma con un buon potenziale d’invecchiamento. Almeno una decina d’anni.
Color rosso rubino intenso con lievi riflessi granata. Al naso rivela eleganza e intensità: si avvertono profumi floreali di violetta e di petali di rosa essiccati, cenni di ribes, marasca, lampone, delicate note speziate dolci ed erbe aromatiche.
Sorseggiandolo notiamo la finezza della trama tannica. La parte finale del sorso lascia una buona persistenza.
Un riassunto? Un vino molto duttile e raffinato che va tenuto in cantina!
Con il cibo: ottimo per accompagnare primi al ragù di carne ma anche pollame allo spiedo.
Primo spumante. Lombardia.
Questa bollicina viene realizzata partendo dalle uve protagoniste dei vigneti della Tenuta e dell’Oltrepò Pavese: le uve di Pinot Nero.
Il Brut “Oltrenero” è uno spumante Metodo Classico, Pinot Nero in purezza, dell’Oltrepò Pavese.
I grappoli raccolti manualmente vengono pressati ed il mosto ottenuto da quest’operazione effettua una decantazione di circa 12 ore; si procede quindi con la prima fermentazione, della durata di 12 giorni in acciaio.
La rifermentazione avviene poi direttamente in bottiglia, come prevede il Metodo Classico, con un successivo affinamento sui lieviti per un totale di 30 mesi. Terminata questa fase, si passa a sboccatura, dosaggio e imbottigliamento. (Se vuoi approfondire le fasi del Metodo Classico puoi leggere la nostra Guida dedicata!)
Lo Spumante Metodo Classico Brut “Oltrenero” è di color giallo paglierino e porta in dote un perlage fine e persistente. Al naso si evidenziano sentori floreali e fruttati, da cui affiorano gentili sensazioni di lieviti. In bocca sorprendono la freschezza e la sapidità.
Un’etichetta in grado di costruire la cornice perfetta per le occasioni più disparate, dalle celebrazioni più formali agli aperitivi con gli amici.
Con il cibo: ottimo l’abbinamento con ingredienti come le ostriche o i crostacei.
Ultimo vino della selezione. Ultimo spumante.
Ci troviamo di nuovo in Sicilia. Qui la cantina Terrazze dell’Etna produce un grande Spumante Metodo Classico Brut Rosé, una bollicina che racchiude tutta l’essenza siciliana: vulcanica ma allo stesso tempo mediterranea.
La zona di produzione etnea sta fornendo nel tempo prodotti di altissimo livello sia grazie alle elevate altitudini (e le conseguenti escursioni termiche), sia per la grande ricchezza minerale del terroir.
Lo Spumante Metodo Classico Rosé Brut di Terrazze dell’Etna è un blend di Pinot Nero al 90% e di Nerello Mascalese per la restante parte. Le piante sono collocate tra gli 800 e i 950 metri sul livello del mare su terreni scuri, la cui origine deriva dalla disgregazione di antiche colate laviche.
Passiamo alla produzione. Dopo circa 1 ora di macerazione sulle bucce, si procede con la soffice pressatura che fa partire la fermentazione in vasche di acciaio.
Dopo qualche mese avviene l’imbottigliamento a cui segue l’aggiunta dello sciroppo di tiraggio per la rifermentazione secondo il Metodo Classico. Il periodo di affinamento sui lieviti in bottiglia si protrae per 36 mesi.
Alla vista è di colore rosa tenue con un perlage fine e persistente. Al naso sono intensi ed eleganti i richiami di fragoline di bosco, lampone e fiori rossi. Il gusto è fresco, equilibrato e fragrante, dalla piacevole e caratteristica chiusura sapida.
Perfetto in abbinamento ad una tartare di pesce o un piatto di sushi.
E con questa magnifica bollicina Made in Sicily termina anche la novevini di Ottobre.
Per segnalarci un vino per la selezione di novembre puoi scriverci qui.
Siamo già a lavoro. Cin cin a tutti!