Il dibattito infinito. Tappo a vite sì o tappo a vite no?
Non è una lotta fra il tappo a vite e il tappo in sughero. Noi di Grapee, in questo approfondimento, non prenderemo posizioni da un lato o dall’altro.
Tuttavia verranno sottolineati i pro dell’utilizzo del tappo Stelvin (sì il tappo a vite si chiama così), al fine di comprendere che è uno strumento diverso rispetto al tappo in sughero, che può rivelarsi molto funzionale ed efficace in determinate circostanze e per alcuni vini.
Scopriamo insieme alcune curiosità su questo tappo.
Molto diffuso nel resto del mondo, il suo utilizzo ha incontrato una notevole resistenza nel Belpaese soprattutto da parte dei romantici e dei cultori del classico sughero. Tuttavia per le potenzialità e l’indiscussa efficacia, il tappo a vite si sta ritagliando un posto nei cuori dei wine lover e la sua posizione sociale specialmente nella chiusura di determinate tipologie di vino che non necessitano del contatto con l’ossigeno.
Si tratta di una tipologia di chiusura della bottiglia di vino in metallo: presenta una capsula a vite (solitamente in alluminio) che ricopre la parte superiore del collo della bottiglia, sostituendo la funzione del tappo in sughero.
Il tappo a vite era considerato, fino a qualche tempo fa in Italia, caratteristica di un vino non di qualità. Non è così!
Ora invece sta conquistando una quota di mercato sempre più consistente per via della sua capacità di preservare le qualità e le caratteristiche della bottiglia di vino.
Il tappo Stelvin, che deve il suo nome alla prima azienda che lo ha progettato, risulta ottimo per la conservazione dei vini bianchi freschi.
Il dibattito è aperto e probabilmente lo sarà ancora per molto tempo. Abbiamo tuttavia selezionato 2 vantaggi indiscutibili apportati dall’utilizzo del tappo a vite al posto del tradizionale tappo in sughero.
1. LA CONSERVAZIONE DEL VINO
Vantaggio numero uno. La conservazione del vino all’interno della bottiglia, chiusa ermeticamente attraverso un tappo Stelvin, è senza dubbio il vantaggio assoluto apportato da questa tipologia di tappo. Le qualità del vino restano inalterate.
L’ossigeno non può entrare nella bottiglia a contatto con il vino, a differenza di quanto accade con il sughero.
Ad oggi i vini che si trovano in circolazione con questa tipologia di tappo sono principalmente bianchi freschi. Invece un vino rosso che ha bisogno di invecchiare in bottiglia preferirà senz’altro il classico sughero.
2. “SA DI TAPPO”
Un vino chiuso ermeticamente con tappo a vite non può “saper di tappo”. Questo perchè il sentore di tappo è conferito da un fungo che può contaminare il sughero e quindi il sapore della bevanda stessa. Con il tappo a vite non può accadere. Quindi, dopo aver aperto la bottiglia, nessuna sorpresa.
Altri vantaggi potrebbero essere ricondotti alla sostenibilità del materiale o alla facilità di apertura della bottiglia. Tuttavia, in questo caso, ci sembra eccessivo parlare di vantaggi reali che possano impattare sulle scelte delle aziende produttrici o del consumatore finale.
L’unico aspetto che riteniamo particolarmente svantaggioso è invece legato all’emozione, alla tradizione e alla manualità dell’apertura della bottiglia con il tappo di sughero.
Ad esempio si andrebbero a perdere i movimenti del sommelier o la calma con cui l’oste “ascolta” i profumi del tappo, dopo averlo estratto con l’apposito cavatappi.
In poche parole, utilizzando il tappo a vite, mancherebbe una parte entusiasmante dell’atmosfera romantica che si materializza durante l’apertura della bottiglia di vino.