In una vita così frenetica, alle volte si sente proprio la necessità di fermarsi, di pensare, di prendersi qualche ora solo per se stessi e per la propria interiorità.
E quale migliore compagno se non un bel calice di vino?
Probabilmente nascono con questo scopo i vini da meditazione: si tratta di quei vini corposi e dai sapori intensi che danno il meglio di sé, quando sono bevuti da soli, lontano dai pasti.
Magari come accompagnamento per una bella chiacchierata con un caro amico o per una serata da dedicare al relax.
Il termine è stato coniato per la prima volta dal grande enologo italiano Luigi Veronelli.
Sono vini corposi e invecchiati, da bere a fine o dopo pasto. Spesso dall’anima dolce.
Ad ogni modo si tratta di vini complessi con una storia da raccontare.
Un vino da meditazione è solitamente un vino di grande struttura che non necessita di un abbinamento con cibo per esprimersi al meglio, ma che anzi può essere degustato da solo.
Tra le principali caratteristiche vi sono profumi e sapori particolarmente intensi. Possono essere dolci e in alcuni casi ci si può riferire anche a vini liquorosi.
Danno il meglio quando hanno il tempo dalla loro parte. Vanno sorseggiati ed apprezzati, motivo per cui si esprimono al meglio lontano dalla tavola e, in generale, dai pasti.
In Italia ne troviamo lungo tutta la penisola, da nord a sud indifferentemente.
Di seguito alcuni esempi.
Si potrebbe iniziare dal Veneto: un vino che riesce ad esprimersi molto bene lontano dai pasti è l’Amarone della Valpolicella.
Oppure passare per il Piemonte, scegliendo un Barolo, altro vino elegante, complesso e da degustare lentamente.
Andando verso sud, precisamente in Sicilia, e cambiando decisamente genere si può optare per un Marsala o un Passito di Pantelleria.
Risalendo in Toscana, invece, ci sarebbe anche il Vin Santo del Chianti, prodotto con uve bianche di Malvasia e Trebbiano Toscano.
Non c’è una regola per scegliere il giusto vino da meditazione. In questi casi è solo il gusto a farla da padrone.
A seconda della tipologia di serata, si possono decidere le caratteristiche del calice con cui “meditare”.
Tuttavia resta sempre di fondamentale importanza scegliere la compagnia giusta con cui degustarlo!