L’estate è finita, è vero. Ma non è mai troppo tardi per degustare un buon vino rosato. Anche in autunno. Ed ora ti racconteremo il perché.
Le giornate si sono già accorciate, la spensieratezza tipica delle giornate estive è svanita per far posto alla quotidianità e alle poltrone degli uffici.
Tuttavia ci siamo addentrati in un autunno piuttosto caldo e dalle forti escursioni termiche.
Un autunno che si addice bene a vini freschi. Ma anche a vini che trovano la massima espressione con qualche grado, di temperatura di servizio, in meno rispetto a un rosso.
A vini che, allo stesso tempo, hanno anche un corpo, una struttura e una personalità che ben si sposano con una pietanza autunnale.
Insomma, mai come quest’anno, riteniamo che la prima parte dell’autunno sia ancora un momento perfetto per la degustazione di un vino rosato.
Durante l’ultima estate, noi di Grapee siamo stati un pò in giro per tutto lo stivale: armati solo della nostra curiosità e accesi dall’innata voglia di scoprire, di sperimentare nuove note e di recensire nuovi sapori.
Siamo stati diversi giorni in Puglia immersi tra vino, trulli, storia e spiagge: ammettiamo di aver trascorso dei momenti indimenticabili.
L’obiettivo del nostro viaggio pugliese era la ricerca di grandi vini rosati da degustare e da recensire. La mission era portare a casa un bagaglio culturale sul tema ancora più ricco e variegato.
(Chi ci segue sa perfettamente che siamo dei grandi estimatori dei rosè!)
Una volta in Puglia abbiamo spaziato su tutti i fronti dell’enogastronomia regionale: dalle pietanze agli eventi più disparati.
I rosé pugliesi, infatti, sono abbinabili a piatti di pesce come frittura, pesce alla griglia o pesce al forno. Ma anche a carni bianche come pollo, tacchino o coniglio e primi piatti a base di pesto, pomodoro e verdure.
E in Puglia l’offerta gastronomica non ha rivali!
Inizialmente questa Guida era prevista per l’estate.
Poi, anche noi del mondo del vino, abbiamo avvertito un sensibile cambiamento del clima. Un’estate più lunga con dei picchi eccessivamente caldi e temperature particolarmente alte anche a settembre.
Abbiamo pensato: “Questo comporta un cambiamento delle esigenze del degustatore: probabilmente per un pranzo di ottobre (con 25 gradi) è preferibile abbinare al cibo un vino rosato rispetto ad un vino rosso di corpo e da servire a 16°C. Probabilmente dei cibi leggeri verranno preferiti alle tipiche pietanze autunnali delle varie tradizioni gastronomiche italiane”.
Da questo pensiero condiviso dal Team è nata la nostra “provocazione”: se continua a far così caldo anche a settembre e ottobre, perché non abbinare un bel vino rosè pugliese, prodotto con uve di vitigni strutturati come ad esempio il Negroamaro o il Primitivo, anche ad una stagione differente dall’estate?
Ci abbiamo provato: abbiamo scelto per te 5 vini rosati pugliesi che riteniamo perfetti per questo inizio di autunno sia per un aperitivo che per un pranzo a base di pesce o carni bianche.
Il primo vino in selezione è il Five Roses: il capostipite di questa categoria.
Questo vino nasce sulla parte finale del tacco dello stivale: il Salento.
Tra i meravigliosi borghi medievali e barocchi, le spiagge ed il mare cristallino abbiamo degustato il Five Roses del pioniere vitivinicolo Leone de Castris che, durante la seconda guerra mondiale, decise di produrre e commercializzare per la prima volta in Italia un vino rosato.
Five roses è uno dei rosé pugliesi più famosi al mondo. È prodotto con il vitigno Negroamaro a Salice Salentino.
Si presenta di un colore rosa brillante e sprigiona sin da subito sentori di ciliegia, fragola e agrumi. Un vero piacere per il naso.
È un vino fresco e fruttato, perfetto per un aperitivo durante questa prima parte d’autunno o per accompagnare un primo piatto di pesce.
Per il secondo vino in selezione bisogna salire leggermente verso la provincia di Brindisi, precisamente a Carovigno.
Qui c’è una azienda agricola chiamata Carvinea, nata dal progetto di Beppe di Maria (barese DOC), che ha voluto rendere omaggio alla varietà autoctona Ottavianello, creando questo rosè in purezza davvero eccellente.
Questo Salento Rosato IGP si presenta alla vista di un rosa simile al color salmone. Elegantissimo e luminoso. Al naso principalmente fruttato. Poi emergono alcuni fiori, tra cui il geranio, e un sentore che ricorda senza dubbio le erbe mediterranee. In bocca fresco ma allo stesso tempo piacevolmente morbido.
Notevole la persistenza dopo il sorso: caratteristica non scontata per un vino rosé.
Come abbinarlo? Beh, senza dubbio con un bel piatto tipico della costa brindisina.
Le Cozze Racanate: si tratta di cozze gratinate con prezzemolo, pan grattato e pepe.
Per il terzo vino della nostra selezione ci tratteniamo in provincia di Brindisi.
In questo meraviglioso territorio, caratterizzato dalle tante cale e delimitato dal Mar Adriatico, “ci siamo imbattuti” in un meraviglioso prodotto vinicolo: il Calafuria Rosato.
Questo Salento Rosato IGT di Tormaresca (che fa parte del gruppo Antinori) viene prodotto esclusivamente da uve di Negroamaro alla Masseria Maime. La tenuta si sviluppa lungo tutta la costa: il colpo d’occhio dei vigneti che nascono tra i boschi fino a perdersi nel mare è incredibile.
Il nome Calafuria deriva da una delle bellissime baie presenti in Puglia.
Un rosato raffianto in cui sono immediatamente percepibili i sentori di frutta e di agrumi, come i fiori d’arancio ed il pompelmo, mentre salgono nel calice soffici note di tiglio e gelsomino.
È un vino fresco e strutturato e dal finale sapido: perfetto per l’aperitivo o per accompagnare piatti di carne bianca o pesce al forno.
Continuando a percorrere la Costa Adriatica siamo giunti in provincia di Bari per accingerci alla quarta degustazione.
Qui ci siamo trovati all’interno di una delle 4 DOCG della Puglia. Questa denominazione rende onore alla fortezza voluta da Federico II di Svevia: stiamo parlando della Castel del Monte DOCG.
Il vero protagonista, però, è Fior di Ribes, prodotto dall’azienda agricola Santa Lucia, cantina che ha iniziato un interessante progetto con la vinificazione in rosato.
Il terreno calcareo del nord barese esalta il Bombino nero, vitigno che riesce a dar vita a questo splendido rosé dalle sfumature rosa intense.
Da subito sprigiona un bouquet di frutti rossi ricco ed estremamente interessante: noi abbiamo avvertito sentori riconducibili alle fragoline di bosco e ai lamponi.
È un vino fresco e fruttato, ottimo compagno di merenda per una frittura di pesce.
Siamo arrivati all’ultimo vino per questa selezione in rosa di inizio autunno.
Dopo tanto degustare dobbiamo ammettere che la Puglia è una regione che non smette mai di stupirci con i suoi vitigni autoctoni: c’è sempre una novità, c’è sempre da degustare e da imparare da questi splendidi produttori.
Per l’ultimo consiglio bisogna andare sul versante Ionico: fra i vigneti di Nardò, in provincia di Lecce, abbiamo scoperto Antieri, Susumaniello in purezza prodotto da Schola Sarmenti.
Per rendere l’idea del legame di questa terra con la viticoltura basterebbe tradurre il nome della cantina: nell’italiano corrente significa “Scuola della Vite”.
Questo Salento Rosato IGT, dal colore splendente, è ottenuto da uve di Susumaniello in purezza.
Al naso è complesso. Emergono subito note di frutti di bosco ed una volta in bocca è impossibile non avvertire una spiccata sapidità.
È un vino ottimo per accompagnare salmone o formaggi caprini stagionati.
Ebbri di cotanta bellezza e ricaricati per questo autunno che è già ricominciato a 1000 km/h resta solo una domanda: quale rosato pugliese degusterai per primo durante questo caldo inizio di autunno?