Fra i trend di cui probabilmente sentiremo parlare con insistenza nei prossimi anni figura il consumo di vini dalla gradazione alcolica ridotta o addirittura analcolici.
Da ricerche di settore, però, si evince che già ora è possibile osservare una crescita della domanda, seppur minima, di questa tipologia di vini. Ma sopratutto è abbastanza chiaro che, in qualche modo, rosicchieranno una quota di mercato al vino tradizionale.
Trattandosi di una nicchia, non abbiamo informazioni a sufficienza per esprimere un parere. Tuttavia abbiamo provato ugualmente ad immaginare 2 motivi per cui una persona (in un futuro non definito) potrebbe preferire un calice di vino senza alcol ad un vino tradizionale.
Come già anticipato, pare che ci si ritrova di fronte ad un cambio di tendenza: alcuni anni fa il mercato premiava indiscutibilmente bottiglie di vino dal grado alcolico più elevato.
Il mercato di oggi, invece, tende a dirigersi timidamente verso altre due tipologie di vino: il vino low alcol e addirittura quello zero alcol.
Ad oggi si tratta ancora di una nicchia: non si può parlare di un segmento di mercato vero e proprio.
Per questo motivo, noi di Grapee, abbiamo solo provato ad ipotizzare due motivi che potrebbero trainare il segmento dei vini senza alcol.
MAGGIORE ATTENZIONE ALLA SALUTE
Il primo motivo che potrebbe trainare il settore dei vini senza alcol è legato alla salute. Si sa che, soprattutto da parte delle nuove generazioni e in particolare la Gen Z, c’è una spinta decisa verso i temi green e healthy. Quindi ai giovanissimi di oggi, che saranno i consumatori di domani, potrebbe davvero piacere una svolta salutista del settore vinicolo, tanto da poter contribuire alla crescita dello zero alcol.
UN NUOVO TARGET
Il secondo motivo individuato riguarda maggiormente il business del vino.
Infatti si potrebbe pensare proprio ad un nuovo target per quanto riguarda i vini analcolici, quindi a nuove opportunità di mercato per i player del settore.
Questo target potrebbe comprendere tutte le persone che non possono bere vino (per motivi personali o di salute) o addirittura chi non preferisce la sensazione alcolica del post degustazione. Insomma tutte quelle persone che, ad oggi, si negano il piacere di un calice di vino durante le proprie giornate.
Non siamo entrati nel merito della composizione dei vini dealcolizzati e di quali possano essere i migliori vitigni o tipologie di vino: questo perchè si tratta di un dibattito ancora molto aperto.
Il dibattito resta aperto anche su altri argomenti correlati come il sapore, le tecniche di produzione, gli aromi. Insomma c’è ancora tanta strada da percorrere.
Noi di Grapee non abbiamo una posizione su questo argomento. Accogliamo sempre con piacere le novità che impattano positivamente sull’amato mondo vinicolo.
E tu cosa ne pensi?