Iniziamo con la domanda presente nel titolo: hai mai bevuto un Custoza DOC?
Beh se la risposta è no, allora ti trovi nel posto giusto. Noi di Grapee ne abbiamo provati molti (e di più produttori) in occasione del Merano WineFestival e ne siamo rimasti fortemente affascinati.
Così tanto da voler dedicare l’intero approfondimento a questa tipologia di vino che nasce fra le colline venete, ma che è destinata a trovar spazio nei calici dei wine lover di tutta la nostra bella Penisola. Ma anche al di fuori dei confini nazionali!
Andiamo a scoprire qualcosa in più su questa denominazione e sul territorio.
Procediamo per step. Prima di raccontare la bellissima esperienza vissuta al Merano WineFestival, in compagnia del Consorzio Tutela Vino Custoza DOC, è opportuno evidenziare alcune caratteristiche di questi vini bianchi, della denominazione e dello splendido territorio che la ospita.
La Custoza DOC è stata riconosciuta oltre 50 anni fa, nel 1971, e in un primo momento il nome era Bianco di Custoza DOC. Probabilmente perchè questa DOC è impegnata esclusivamente nella produzione di bianchi.
La denominazione prende il nome dalla frazione di Custoza, in provincia di Verona, scenario di famose battaglie risorgimentali. Il paese è geograficamente ubicato nella zona sud-ovest della Regione.
Complessivamente la Custoza DOC si sviluppa sul territorio geografico di nove comuni: Sommacampagna, Villafranca di Verona, Valeggio sul Mincio, Peschiera del Garda, Castelnuovo Veronese, Sona, Bussolengo, Pastrengo, Lazise. Un meraviglioso territorio collinare che tocca in punti differenti la città di Verona, il Lago di Garda e il Fiume Mincio.
Fra queste colline vi sono suoli particolarmente calcarei, ricchi di argilla e ghiaia: tutti elementi che conferiscono ai vini una tipica sapidità di cui parleremo nei prossimi paragrafi.
Il disciplinare di produzione del Custoza prevede l’utilizzo di uve provenienti dalle colline dei territori dei 9 comuni già citati in precedenza. Complessivamente sono 1400 gli ettari vitati volti alla produzione delle uve di questi vini.
Sempre da disciplinare, il Custoza DOC si ottiene per almeno il 70% dai tre vitigni che meglio rappresentano il territorio e la cultura vitivinicola locale. Stiamo parlando della Garganega, del Trebbianello e della Bianca Fernanda, insieme al Trebbiano (un’altra varietà della zona). Naturalmente si tratta sempre di vitigni a bacca bianca.
C’è anche la possibilità di utilizzare altri vitigni nella composizione di questi vini(per un totale del 30%): tra questi Malvasia, Riesling, Pinot bianco e Chardonnay.
La forza del Custoza forse risiede proprio nell’armonia delle uve di vitigni diversi diversi fra loro, ma che insieme contribuiscono alla complessità del prodotto finale.
Il blend di più vitigni permette alle uve di completarsi a vicenda. Il risultato? Vini di spiccata personalità e versatilità.
Dopo aver sottolineato le peculiarità della denominazione e del territorio, possiamo approfondire le qualità di questi vini bianchi.
Ci sarebbe tantissimo da dire. Noi di Grapee ne abbiamo provati più di dieci di vari produttori, in occasione di una Masterclass organizzata dal Consorzio di Tutela Vino Custoza DOC durante il Merano WineFestival, e ne siamo rimasti davvero impressionati positivamente. Ora ti diremo il perchè.
Il Custoza è il frutto dell’interazione tra ambiente e cultura vinicola locale. Il blend di uve è senza dubbio un aspetto che mette in rilievo le caratteristiche più interessanti di questi vini, anche in annate difficili.
Come anticipato, il risultato di tutto questo è visibile grazie alla produzione di vini di spiccata personalità, ma soprattutto di una versatilità tale da essere abbinabili con cibi molto diversi fra loro. Sia da giovanissimi che dopo alcuni anni di invecchiamento: mantenendo intatta la propria piacevolezza.
Le tipologie di Custoza prodotte sono: Custoza, Custoza Superiore, Custoza Riserva, Custoza Spumante e Custoza Passito.
Per completezza inseriamo di seguito qualche nota di degustazione.
All’esame visivo, il Custoza DOC presenta un colore giallo paglierino. Alcune volte il colore è arricchito da riflessi verdi o dorati, a seconda delle quantità dei vitigni e delle caratteristiche dell’invecchiamento.
Passiamo al naso: sentori fruttati e floreali immediatamente percettibili. Accenni di aromi erbacei.
Naturalmente per i vini che hanno goduto di qualche anno di invecchiamento cambiano le percezioni: evolvono notevolmente i sentori speziati e di frutta matura.
In bocca risultano sapidi ma delicati. Indipendentemente dall’invecchiamento, parliamo sempre di vini assolutamente piacevoli nel calice.
Siamo convinti che il Custoza DOC possiede grandi potenzialità per quanto riguarda la longevità e l’evoluzione.
Per concludere questo viaggio nell’universo dei Custoza DOC, parliamo della nostra esperienza “pratica”: abbiamo partecipato alla Masterclass, all’interno del vasto programma del Merano WineFestival, dal nome “Custoza: Contemporary Blend” organizzata dal Consorzio Tutela Vino Custoza DOC.
L’esperienza si è svolta nella bellissima location del Castello Ristorante Schloss Kallmünz (praticamente al centro di Merano) ed era divisa in due momenti differenti: una degustazione iniziale con i vini dei produttori del Consorzio e poi un pranzo guidato (sempre a base dei Custoza DOC del Consorzio) con abbinamenti coraggiosi con piatti della cucina tipica meranese.
Insomma una sfida non semplice per dei vini bianchi!
Nell’immagine in alto, la carta dei vini degustati durante la degustazione iniziale.
Di seguito, invece, il menù del pranzo con i relativi vini abbinati ad ogni portata.
Una prova di forza in cui i Custoza DOC degustati hanno dovuto far notare contemporaneamente i propri muscoli e la propria eleganza. Gli abbinamenti con piatti della tradizione meranese, pieni di sapore e personalità, come canederli e guancia di vitello brasata al Lagrein, non erano affatto sfide semplici da superare.
Durante i due momenti abbiamo degustato i vini di vari produttori del Consorzio tra cui San Michelin, Le Vigne di San Pietro, Ca’ del Magro Monte del Fra, Amedeo Cavalchina, Cantina di Custoza, Le Muraglie, Villa Medici, Albino Piona, Tamburino Sardo e Menegotti.
Nel prossimo paragrafo le nostre conclusioni su questa bellissima esperienza vissuta.
Per noi di Grapee la “challenge“ è stata ampiamente superata!
Riteniamo che questi vini abbiano un’enorme versatilità negli abbinamenti e che possano essere presi seriamente in considerazione per tante tipologie di degustazione: dall’aperitivo fino ad accostamenti con piatti più importanti, soprattutto per quanto riguarda i Custoza longevi.
Il Custoza DOC, in ogni caso, mantiene intatte le proprie caratteristiche: freschezza, sapidità e territorio.
Siamo davvero felici di aver partecipato a questa full immersion a base di Custoza!