L’Italia è un paese che possiede una storia ricca di conquiste e di influenze culturali che nei secoli hanno creato tradizioni, usi e costumi tramandati da generazione in generazione fino ai giorni nostri.
Per esempio è tangibile l’influenza etrusca nei territori dell’attuale Toscana. Ma anche la storica presenza romana a Pompei o quella araba in molte zone siciliane.
Proprio la fusione dei fattori territoriali con le peculiarità delle culture estere hanno determinato, nel tempo, la creazione di elementi caratteristici ed unici che ritroviamo nell’architettura, nelle lingue, nel cibo ed ovviamente anche nella nostra amata cultura vinicola.
Questo approfondimento è dedicato ad un’eccellenza della Sicilia, il Marsala: una profonda e antica tradizione vinicola che ha subito tantissimo l’influenza delle altre culture.
Tuttavia non si tratta di un approfondimento dedicato alla composizione o all’abbinamento con il cibo del Marsala: scopriremo insieme perché questo vino ha avuto così tanto successo nei secoli e perché è così amato dagli inglesi.
Una breve ma utile premessa.
Il Marsala è un vino liquoroso siciliano a Denominazione di Origine Controllata.
L’approfondimento è dedicato a questa famosissima tipologia vinicola, una profonda e antica tradizione siciliana, molto influenzata nei secoli dal succedersi di culture e dominazioni.
Il Marsala è un vino fortificato tipico della Sicilia. L’elemento che lo caratterizza (così come avviene per tutti gli altri vini fortificati) è il processo di fortificazione che consiste nell’aggiunta di alcol puro al mosto: operazione che interrompe la fermentazione e aumenta il grado alcolico del vino.
Questo processo è stato sviluppato in Spagna per la produzione dello Sherry, ma la Sicilia ha sviluppato il suo stile distintivo di Marsala, con la scelta di utilizzare uve di vitigni locali come come il Grillo, il Catarratto e l’Inzolia: tutti autoctoni siciliani.
A seconda della tipologia di Marsala, il grado alcolico minimo può variare dai 17 ai 18 gradi.
Una delle prime culture ad influenzare la produzione del Marsala è stata quella dei Fenici: a loro va il merito di aver introdotto la coltivazione della vite nei territori siciliani, sviluppandone poi la produzione e la cultura vinicola. Successivamente il settore del vino siciliano entrò in contatto con la cultura greca e romana.
Queste due popolazioni, a loro volta, contribuirono a diffondere la viticoltura in tutta la regione, sviluppando anche tecniche di vinificazione sempre più sofisticate.
Di tutte le influenze culturali, quella che più ha condizionato la produzione e la diffusione del Marsala nel mondo è senza dubbio quella inglese.
Nel XVIII secolo l’arrivo dei commercianti inglesi in Sicilia rappresentò un punto di svolta determinante nella storia di questo vino.
Gli inglesi cercavano un prodotto vinicolo che potesse competere con gli amatissimi Sherry (spagnolo) e Porto (portoghese): questo perché i confitti dell’epoca rendevano quasi impossibili le spedizioni navali dalla Penisola Iberica all’Inghilterra.
Il Marsala con la sua forte concentrazione alcolica, si dimostrò perfetto per questo scopo.
Gli inglesi contribuirono alla diffusione del Marsala in tutta Europa e nell’Impero britannico e molte famiglie inglesi si stabilirono proprio a Marsala, in Sicilia, per fondare le proprie aziende vinicole.
L’influenza degli inglesi, oltre che per la distribuzione in tutta Europa, fu significativa anche per quanto concerne il ciclo produttivo del Marsala, tanto da farlo diventare, almeno di fatto, un “vino inglese“.
Infatti svilupparono un sistema di invecchiamento in cui il vino veniva conservato in botti di rovere inglese e mescolato periodicamente: in modo da ottenere un vino più morbido e complesso.
Questa tecnica è stata talmente apprezzata che fu successivamente adottata anche dai produttori locali, diventando una caratteristica distintiva del Marsala.
Negli anni successivi la produzione del Marsala subì l’influenza di altre culture.
Durante il XIX secolo, il vino venne esportato in tutto il mondo e divenne un prodotto di lusso, apprezzato in particolare dalla nobiltà europea e americana. Nel XX secolo, la produzione del Marsala conobbe un periodo di declino, a causa della concorrenza di altri vini fortificati e della perdita di interesse da parte dei consumatori.
Negli ultimi anni il Marsala ha riacquistato popolarità, grazie a una riscoperta della sua storia e della sua qualità.
La produzione del Marsala continua ad essere influenzata da diverse culture e tradizioni, ma rimane un prodotto unico e caratteristico della Sicilia, rappresentando una parte fondamentale della tradizione enologica regionale.